Nostalgia Blockbuster

5 motivi per cui ci manca il videonoleggio

Il Declino del Videonoleggio Fisico
Evoluzione delle Preferenze dei Consumatori
 
I consumatori spostarono gradualmente le loro preferenze verso soluzioni più comode e immediate per il consumo di contenuti.
La possibilità di scaricare illegalmente o legalmente e guardare film online rese obsoleto il viaggio al negozio di videonoleggio, soprattutto a causa dell’onere di dover restituire il prodotto fisico.
La famosa catena Blockbuster, che un tempo dominava il mercato globale, dichiarò bancarotta e chiuse migliaia di negozi in tutto il mondo.
Anche la catena Cinemastore, nonostante i tentativi di resistere, finì per affrontare lo stesso destino, ragion per cui numerosi punti vendita in franchising abbassarono le serrande
 
  • BLOCKBUSTER: Un tempo leader nel settore del noleggio di video nel mondo, non riuscì a tenere il passo con l'evoluzione digitale e dichiarò bancarotta nel 2010. La combinazione di pirateria digitale e l'ascesa dello streaming legale giocò un ruolo cruciale nel suo declino.
  • CINEMASTORE: Quattro anni dopo, la catena italiana Cinemastore visse una parabola simile a quella di Blockbuster. Nonostante i tentativi di innovare, la concorrenza della pirateria e dei servizi di streaming portò alla chiusura di molti dei suoi negozi e alla liquidazione giudiziale della società franchisor detentore del brand e del know-how
Molteplici altre realtà furono costrette ad abbassare le serrande o a cambiare quasi completamente il loro modello di business.
Non li ricordo tutti, ma alcuni con cui intrattenni rapporti più stretti e in qualche caso operazioni commerciali furono:

In ordine alfabetico alcuni dei distributori all'ingrosso e/o gruppi di acquisto: 
  • Gianfranco D'Urso e Gianluca Vegliante di 16 Film & 16 Games sede legale in Padula (SA) e sede operativa in Baronissi (SA)
  • Stefano Bellucci e Paolo Pisani di ATV Group S.r.l. - Empoli
  • Marco Tassi di AUDIOPROJECT S.r.l. - Montù Beccaria (PV)
  • Franco Mancini di DVR. Distributori Video Riuniti S.r.l. - Roma
  • Sonia Ejradi e Gianni Mini di EJRADI Video S.r.l. - Quarto d'Altino, Venezia
  • Sergio Castelli e Bruno Forno di ESSEDUE S.r.l. - Torino
  • Daniele Ghiringhelli, Simone Mainardi e Ermanno Pattaro di HOLDING Project S.r.l. - Pordenone
  • Decio Buselli e il responsabile commerciale Giuseppe Lemmi di INTERVIDEO S.r.l. - Negozi ad insegna VideoVip - Seravezza (LU)
  • Massimo Tilli e Marco Crescini di NOVAVIDEO S.r.l. - Torino
  • Francesco Bombardini di TERMINAL Distribuzione S.r.l. - Granarolo dell'Emilia (BO)
  • Giorgio Moisio e la responsabile commerciale Rita Coscarella di VECO Video&Musica - Torino
  • Corrado Lambertucci di VIDEO 90 S.r.l. - Torino
  • Stefano Tamburini di VIDEO DELTA S.r.l. - San Martino Buon Albergo, Verona
  • Stefano Tassello di VIDEOSYSTEM S.r.l. - Schio, Vicenza
Molte videoteche indipendenti affrontarono lo stesso destino.
Tra queste, merita un affettuoso ricordo Michele Camillò, titolare insieme al suo amico Max della videoteca Casablanca ad Alba, in Piemonte.
Non solo per simpatia e amicizia, ma anche per aver avuto il piacere di leggere il suo libro che qui sotto presenterò brevemente.

CASABLANCA - Alba - Piemonte

Nota di Riconoscimento per Michele Camillò
lo definirei "Un Ponte tra il Digitale di questo sito e la Carta Stampata"
Se ami i racconti nostalgici e i ricordi del passato, "Mi dai un film? C'era una volta la videoteca" di Michele Camillò è una lettura imperdibile.
Pubblicato nel 2022 da EBS Print, questo libro è un affettuoso viaggio nel mondo delle videoteche, un universo ormai scomparso con l'avvento delle moderne tecnologie digitali.
Michele Camillò, per molti anni titolare della videoteca Casablanca, ci regala una collezione di aneddoti sui diversi tipi di clienti che hanno frequentato la sua videoteca, tutti accomunati dalla famosa domanda: "Mi dai un film?". Con umorismo e leggerezza, Camillò esplora i rapporti umani che si creavano attorno al noleggio dei film, rendendo la sua attività non solo un'impresa commerciale, ma anche un punto di incontro sociale e culturale.
Questo libro non è solo un omaggio alle videoteche, ma anche una riflessione su come il cinema e il modo di fruire dei film siano cambiati nel tempo.

"Leggendo il libro ho anche potuto constatare di essere stato menzionato a pagina 132 e 133, un gesto che mi ha fatto sorridere e che ho molto apprezzato."

 Se sei interessato, puoi trovare "Mi dai un film? C'era una volta la videoteca" su vari store online come Amazon, IBS, Mondadori Store e Libreria Universitaria.

Tengo a precisare che non ho alcun ritorno economico nella vendita del libro, lo promuovo solo ed esclusivamente per amicizia, oltre al fatto che è stato scritto ed editato con un intento molto simile alla pubblicazione di questo sito.
 Un po' per gioco e un po' per goliardia, anche Michele Camillò ha voluto fortemente ricordare quei tempi su carta stampata.
La videoteca Casablanca si trovava ad Alba, in provincia di Cuneo, terra di enogastronomia raffinata e patria del Tuber magnatum pico, il celeberrimo tartufo bianco e di pregiati vigneti.
2014 -  Videonoleggio in crisi, in 4 anni negozi dimezzati nel Piacentino
2019 - VIDEO ELITE - Roma - Lazio
Altra realtà era Video Elite, una storica videoteca romana di via Nomentana, questa videoteca preesistente fu acquistata da Roberto Giamminuti nel 1993.
La videoteca è stato un punto di riferimento per cinefili e amanti del cinema, offrendo una vasta collezione di film che coprivano quasi tutta la storia del cinema, dai fratelli Lumière fino ai giorni nostri.
Video Elite ha resistito al passaggio dal VHS al DVD, mantenendo una selezione accurata di titoli che includeva sia film popolari che opere di grandi maestri del cinema. Nonostante la crescente competizione dello streaming online, Video Elite gestita da Roberto Giamminuti è rimasta una delle videoteche più amate di Roma fino alla sua chiusura definitiva il 31 ottobre 2019.
In una intervista condotta e pubblicata da Roma Fanpage, Giamminuti manifestò la sua tristezza per la chiusura, riconoscendo il ruolo socioculturale che la videoteca aveva svolto nel quartiere e nella città.
Grazie all'intervento di Marco Bellocchio e della Cineteca di Bologna, l'immenso patrimonio di film di Video Elite è stato preservato e trasferito alla cineteca per garantirne la conservazione e l'accessibilità futura​
(
Roma Fanpage)​​ (SentieriSelvaggi).
2022 - Videoteca Video Vicenza
Videoteca Video Vicenza aprì nel 1986, quando nelle sale cinematografiche usciva il film «Top Gun»: «Non ci sono più clienti, è finita un’era ma il Covid ci ha rovinato»
«Cari amici, ciao a tutti. Sono giunto alla fine del mio cammino cinematografico dopo ben 36 anni».
Scorrono i titoli di coda sulla Videoteca Video VicenzaBenedetto Zanuso ha scelto di farlo sapere il 5 dicembre con uno dei video un po’ surreali che è solito pubblicare sui social.
Mentre in mano tiene in mano un cartello con la scritta «The End»
Articolo a cura di Giulio Todescan estrapolato dal sito web Corriere del Veneto
2017 - VIDEOSERVICE di Mauro Montanaro - Imperia - Liguria

2021 - VIDEO BIF - Modena, Carpi - Emilia Romagna

2022 - L'Ultimo dei Videotecari - Intervista a FEDERICO FRUSCIANTE
Federico Frusciante (Pontedera, 28 agosto 1973) è un critico cinematografico, (non) musicista e youtuber italiano. È noto principalmente per i suoi video in cui parla di cinema, dalle recensioni di singoli film alle analisi di un determinato genere, dai suoi consigli mensili alle monografie su un singolo regista.
Oltre alla partecipazione in molti festival cinematografici e non, ha scritto interventi su libri dedicati a William Lustig, Ruggero Deodato, Manetti Bros. ed altri; inoltre, ha collaborato con riviste come Senza Soste, Deja Vù. Nocturno. Dal 1998 al 2022 è stato socio-propietario della videoteca VIDEODROME di Livorno.
Chiude dopo 23 anni, di cui gli ultimi passati in trincea, la storica videoteca dello youtuber Federico Frusciante. Diciamoci la verità: che si creda nel lavoro di Federico Frusciante o che semplicemente se ne apprezzi il valore culturale, tutti quanti sapevamo che prima o poi sarebbe arrivato questo giorno. Era meglio poi che prima, e vista la testardaggine del Frusciante, la sicurezza che palesa nel mestiere che fa, si pensava al contrario che un’attività come la sua reggesse ancora per molti anni.
Ma forse abbiamo peccato di ottimismo. Perché dopo 23 lunghi e sofferti anni di sopravvivenza, la videoteca VIDEODROME in Via Magenta 85 a Livorno, gestita dal già citato critico, regista, musico e (ex?) videonoleggiatore Federico Frusciante, chiude i battenti.
Articolo completo su NPC MAGAZINE
Vita da videotecaro - Aneddoti da Videodrome - Federico Frusciante

I SOPRAVISSUTI - THE SURVIVORS

Tra vhs e dvd, viaggio nei videonoleggi d'Italia
Lo streaming ha messo fine a un settore, quello delle videoteche, che ha prosperato tra anni Ottanta e Novanta.
Ma c'è chi resiste, offrendo un'alternativa alle visioni “mainstream” 

I SOPRAVISSUTI - THE SURVIVORS

  • Carlo Torri proprietario di Videoclub Imola
  • Marco Castrichella, proprietario di Hollywood - Tutto sul cinema di Roma
  • Gianluca Avallone, proprietario di VideoVip a Viareggio
  • Deborach Casale, proprietaria di Blow Up, ubicato ad Anzio
  • Luca e Marco Branchetti proprietari di Transvideo a Prato

Immaginate di trovarvi in una videoteca di periferia
Il tempo sembra essersi fermato.
L'odore inconfondibile delle custodie di plastica delle VHS riempie l'aria.
Pareti tappezzate di poster di film cult, Rocky fa capolino tra gli scaffali, con i suoi guantoni da boxe rossi e i pantaloncini neri con una cintura da campione intorno alla vita.
In questo angolo di mondo ogni cassetta racconta una storia, non solo quella impressa sulla pellicola, ma anche quella dei tanti che l’hanno presa in prestito, l’hanno guardata e l’hanno riportata indietro con un sorriso.
Le videoteche italiane rappresentano un patrimonio culturale inestimabile.
Piccole oasi di celluloide in cui il noleggio di un film è un rito, un momento di attesa e di emozione tellurica, luoghi dove la memoria collettiva si intreccia con le storie personali.
Il rumore leggero di un nastro che si avvolge nel videoregistratore è il sottofondo di una cerimonia laica, in cui ogni noleggio è una promessa di avventura.
L’incontro con il commesso è una parte essenziale di questo rito.
Non si tratta solo di un fornitore di film, ma di un custode della cinematografia, capace di suggerire la pellicola perfetta per ogni stato d’animo.
Percorrendo i corridoi di queste videoteche, si avverte l’aria densa di un passato cinematografico che non conosce il digitale.
 
Viaggio nei videonoleggi italiani in un torrido agosto del 2024
 
In Italia i videonoleggi hanno svolto un ruolo cruciale nel panorama culturale degli anni '80 e '90.
Questi negozi sono diventati punti di riferimento per chi cercava di sfuggire alla monotonia delle reti televisive tradizionali. A differenza del palinsesto televisivo, limitato e spesso poco stimolante, i videonoleggi offrivano una varietà sconfinata di titoli, dalle commedie leggere ai capolavori del neorealismo italiano, dai film d'azione americani ai più sperimentali lavori d'essai.
Con l'avvento di internet prima e dello streaming poi, i videonoleggi hanno iniziato a scomparire, vittime di un cambiamento tecnologico inesorabile. Le videoteche hanno chiuso una dopo l'altra, lasciando un vuoto difficile da colmare. Oggi l'accesso immediato a milioni di titoli tramite piattaforme digitali ha reso obsoleto il concetto stesso di noleggio fisico. Tuttavia qualcosa si è perso lungo la strada: la scoperta casuale, l'attesa, il contatto umano.
Eppure c'è chi ancora resiste. Alcuni appassionati, animati da un'incontenibile passione per il cinema, hanno deciso di mantenere in vita questo pezzo di storia culturale. In Italia piccoli videonoleggi sopravvivono ancora, veri e propri baluardi di una cultura audiovisiva in via di dissoluzione. Questi luoghi sono diventati rifugi per nostalgici e cinefili, testimoni di un'epoca in cui il cinema si viveva e si condivideva in modo diverso. E Wired ha deciso di visitarli.
 
Il videoclub di Imola
 
Nel nostro viaggio tra i videonoleggi ancora aperti e in attività in Italia siamo entrati in contatto con diverse realtà. Lungo una delle strade più trafficate di Imola, una videoteca sfida il tempo e la modernità, mantenendo vivo il fascino nostalgico del noleggio di film.
Videoclub è un luogo che, varcata la soglia, sembra una capsula del tempo, un'altra dimensione, come afferma il proprietario,
Carlo Torri, con un sorriso nostalgico.
Questa videoteca è un rifugio per cinefili che cercano l'autenticità del cinema lontano dalle piattaforme digitali. Il proprietario, che sembra uscito direttamente da una scena di
Clerks (film cult del 1994 diretto da Kevin Smith), ci racconta con orgoglio di aver aperto il negozio nel 1985, quasi 40 anni fa, e di come il noleggio e la vendita siano rimasti centrali nella sua attività.
La clientela è affezionata, composta da veri amanti del cinema.
C'è un crescente interesse tra i giovani nel riscoprire i classici del passato, film di cui hanno sentito parlare dai genitori. È così che anche i più giovani chiedono a lui titoli come
Taxi Driver o Arancia Meccanica, spinti dalla curiosità di vedere quei capolavori di cui hanno tanto sentito parlare. Nonostante la competizione con lo streaming e il digitale, il proprietario ha mantenuto un rapporto personale con i clienti, creando un'atmosfera familiare e accogliente. Le conversazioni sui film, le ultime uscite e i classici rendono questo luogo unico, un punto di ritrovo dove non si viene solo per noleggiare un film. È un piccolo centro culturale dove si tramandano passioni e si crea un legame tra generazioni.
Carlo ha visto crescere i figli dei suoi primi clienti e ora questi tornano a loro volta, cercando quel contatto umano che le piattaforme digitali non possono offrire.
Anche i film meno conosciuti trovano spazio sugli scaffali, grazie alla cura con cui il proprietario si aggiorna costantemente sulle nuove uscite.
Ed è proprio così, considerato che tra i numerosi dvd e VHS disponibili si può trovare davvero di tutto, una selezione accurata di cinema d’autore, diligentemente selezionato e proposto con dovizia e accuratezza al proprio pubblico di appassionati. Carlo ha sempre evitato l'installazione di distributori automatici, preferendo interagire direttamente con i clienti, offrendo consigli e condividendo la sua passione per il cinema. È questo che fa la differenza: un consiglio personale, una chiacchierata, un sorriso. Ecco perché, nonostante i cambiamenti epocali nel modo di fruire dei contenuti audiovisivi, questa videoteca continua a esistere, ancorata ai ricordi e alle passioni di chi ama il cinema vero.

 
Rotta su Roma, da  HOLLYWOOD - Tutto sul cinema
Più a sud, nel cuore di Roma, uno dei pochi angoli rimasti della gloriosa era del videonoleggio è rappresentato dal negozio di Marco Castrichella, Hollywood - Tutto sul cinema, punto di riferimento per gli appassionati di cinema, un faro che ha resistito all'incedere delle nuove tecnologie e dei cambiamenti del mercato.
Fondato nel 1983, la storia del negozio di Marco inizia con una vocazione ben precisa. Inizialmente, Marco si dedica alla vendita di locandine e poster cinematografici.
Con l’arrivo del VHS negli anni '80, il suo negozio si trasforma in una videoteca di nicchia.
Mentre molti videonoleggi si concentravano su film commerciali, Marco proponeva opere di registi come Howard Hawks e Abbas Kiarostami.
La sua attenzione alla qualità piuttosto che alla quantità lo distingue dalla maggior parte dei concorrenti. Rapidamente, il negozio di Marco diventa un punto di riferimento per gli studenti di cinema e i cineasti emergenti, che trovano nella sua videoteca una risorsa preziosa capace di offrire film e documentari che non si trovano facilmente altrove. “Il noleggio ha avuto un periodo di grande fulgore intorno agli anni ’90 - racconta Marco - anche perché costavano molto le videocassette, 40-50 mila lire l’una.
Una volta il noleggio era regolato tassativamente: 5mila lire per due giorni.
Il noleggio era più appannaggio degli studenti - prosegue il gestore dell’Hollywood - Coloro che studiavano cinema, che erano appassionati e che avevano 17, 18, 20 anni.
Fra questi posso fare dei nomi che poi sono diventati famosissimi, ragazzi che studiavano cinema all'epoca come
Jasmine Trinca, Fabrizio Gifuni, Matteo Garrone.
Tutti questi ragazzi venivano da me, avevano la tessera di Hollywood e noleggiavano dei film.
Matteo Garrone per esempio era uno che li divorava i film
”.
 
E ancora tra i clienti di questa videoteca si trovano nomi noti come Carlo Verdone, con la tessera numero 9, e Gabriele Muccino, che l’hanno frequentata nel corso degli anni.
Hanno viaggiato anche da fuori Roma per visitare il suo negozio e noleggiare film, apprezzando la selezione curata e il consiglio esperto che Marco offre, da
Giulietta Masina, che prendeva i film da portare ai parenti: “
Lei prendeva La Strada, Amarcord, La Dolce Vita e li portava a Rimini”, ma anche Robert De Niro, Casey Affleck, Matt Dillon, Colin Firth e Francis Ford Coppola che varcò la soglia del videonoleggio nell’89 in occasione delle riprese de Il padrino - Parte III: “Lui cercava il cinema italiano, quello neorealista, quindi De Santis, De Sica, Rossellini”.
Nonostante i cambiamenti tecnologici e l’avvento dello streaming, il negozio di Marco ha saputo mantenere il suo fascino. La sua dedizione e la sua conoscenza profonda del cinema gli hanno permesso di offrire un’esperienza unica ai suoi clienti, spesso alla ricerca di titoli introvabili sulle piattaforme digitali.
Marco racconta di come molti clienti, pur avendo accesso a servizi di streaming come Netflix e Amazon, preferiscano ancora il consiglio esperto e personalizzato che solo un videonoleggio può offrire.
La vasta scelta di titoli disponibili online spesso disorienta gli spettatori, mentre un suggerimento mirato da parte di Marco può trasformare la visione di un film in un’esperienza memorabile. Il negozio, con il suo catalogo attentamente curato, continua a essere un faro per i cinefili; è diventato un'istituzione, un anello di congiunzione tra il passato glorioso del cinema e il presente digitale, mantenendo viva la passione per il grande schermo in un mondo sempre più dominato dallo streaming.
 
La trasformazione di VIDEOVIP
Negli ultimi decenni, i videonoleggi hanno subito una trasformazione radicale, testimoniando un cambiamento profondo nel modo in cui fruiamo dei contenuti cinematografici. Uno dei testimoni di questo cambiamento è Gianluca Avallone, il proprietario di una videoteca a Viareggio, VideoVip.
Gianluca ci ha raccontato la storia di questo negozio che, pur evolvendosi, non ha mai tradito le sue radici. Ormai la vendita di film ha superato il noleggio, che una volta era il fiore all’occhiello della videoteca.
Il videonoleggio non è più percepito come un concorrente diretto dello streaming; è diventato un settore marginale, quasi dimenticato.
Alcuni videonoleggi cercano di diversificarsi, vendendo articoli legati alla cultura cinematografica, come magliette o gadget, ma la lotta è impari.
Secondo Gianluca, in questo senso, la vecchia generazione di affezionati non è più così informata sulle nuove uscite cinematografiche, a differenza dei tempi in cui il settore era al centro dell'attenzione mediatica.
Inoltre, la pubblicità martellante per far tornare il pubblico nelle sale viene spesso vanificata dal rapido arrivo dei film sulle piattaforme di streaming, spesso disponibili con un piccolo sovrapprezzo. Questo crea un circolo vizioso, dove le famiglie, per comodità e risparmio, preferiscono guardare i film a casa piuttosto che al cinema: “L’industria del cinema, un tempo vivace, ora sembra un mercato dell'antiquariato per collezionisti, spiega Gianluca, “alcuni clienti entrano in negozio, scrutano le copertine dei film e chiedono se possono acquistarle, consapevoli che quei titoli potrebbero non essere più disponibili in futuro”.
Un tempo le videoteche fiorivano nei quartieri più popolari, dove l'accesso al cinema era limitato.
Oggi, le persone con abbonamenti ai servizi di streaming tendono a trascurare le videoteche e chi ancora la frequenta spesso lo fa perché non può permettersi altro. Alcuni non possono sottoscrivere abbonamenti a causa di pendenze economiche e gli appassionati più giovani trovano vie illegali per procurarsi i film. Il ricordo di un tempo più florido per i videonoleggi emerge con forza nelle sue parole. I film più richiesti erano sempre i blockbuster, ma c'era anche spazio per una certa cinefilia che oggi sembra svanita. Gianluca si scontra quotidianamente con un mondo che sembra aver dimenticato l'importanza della cultura cinematografica e sottolinea come la competizione con lo streaming non sia nemmeno una vera competizione, essendo ormai privi di armi per combattere: “Praticamente ci hanno tolto tutte le armi possibili e immaginabili a questo mondo, non veniamo più considerati”. Nonostante tutto, alcuni collezionisti continuano a gravitare attorno a negozi come il suo, alla ricerca di gemme nascoste.
 
BLOW UP: dalla fotografia al videonoleggio
Storia non dissimile dal videonoleggio Blow Up, ubicato ad Anzio e gestito da Deborach Casale. La storia di Blow Up inizia quasi cinquant'anni fa come un negozio di fotografia, un settore che, negli anni, ha visto profonde trasformazioni. Il nome è stato scelto in omaggio al celebre film di Michelangelo Antonioni, un tributo alle radici fotografiche dell'attività. All'epoca, i film si vedevano solo in televisione o al cinema, e il videonoleggio non era ancora diffuso. Il padre di Deborach, fondatore del negozio, ha deciso di ampliarlo aggiungendo un reparto dedicato al noleggio di video accanto al laboratorio fotografico. Con il tempo, la videocassetta è diventato il formato dominante, mentre il settore della fotografia ha iniziato a perdere terreno.
Tuttavia, il videonoleggio ha trovato un nuovo slancio, espandendosi con altre filiali.
Negli anni ’90, ha subito una trasformazione radicale con l’introduzione delle prime macchine self-service.
Con l'avvento di internet, tuttavia, il panorama è cambiato drasticamente. Anche la pornografia, che costituiva una parte significativa del business di molti videonoleggi, si è trasferita quasi interamente online. La produzione di DVD è crollata, portando alla chiusura di numerose videoteche.
Deborach ricorda con chiarezza il rapido declino delle vendite di questi prodotti, un fenomeno deflagrato nel giro di poco tempo e ha segnato la fine di un’era. “
Il settore delle videoteche non è stato mai aiutato da nessuno.

C’è sempre stata un'attenzione da parte della politica sia sul cinema, sia sulla produzione del cinema, mai sulla filiera delle videoteche. Si cerca di incentivare le persone ad andare al cinema, creano campagne evento di un titolo specifico che per due giorni sarà solo in sala, però i frutti di queste politiche non arrivano mai alle videoteche”. Nonostante queste sfide, Blow Up è riuscito a sopravvivere grazie alla gestione familiare e a una strategia diversificata. “La mia videoteca si salva perché è storica, dentro ha un bagaglio enorme, un archivio di circa 30 mila titoli. Ho anche una pagina eBay dove offro cose che non si possono trovare altrove. Il problema è fare entrare il cliente, ricordargli che la videoteca c’è ed è ancora aperta”.
 
TRANSVIDEO: cronaca di un’evoluzione
Luca Branchetti, insieme al fratello Marco, ha condiviso la guida di Transvideo, videonoleggio situato a Prato che, dopo 43 anni di servizio ininterrotto, è ormai prossimo alla chiusura definitiva.
La storia di questo videonoleggio è una vera e propria cronaca dell’evoluzione del video intrattenimento domestico.
Recentemente, Transvideo ha dovuto adattarsi ai cambiamenti del mercato, tornando a concentrarsi sulla produzione cine-televisiva e riducendo progressivamente l’attività di noleggio.
Fondata con una visione audace, questa attività non si limitava al noleggio di videocassette, ma offriva anche un servizio innovativo di transcodifica da pellicola a video.
In un'era in cui il videoregistratore era ancora considerato un lusso per pochi, questa offerta rappresentava una novità significativa.
Durante quel periodo, il formato VHS emerse come il vincitore nella competizione con Video 2000 e Betamax.
Inizialmente, le cassette venivano fornite in affitto dalle case di distribuzione; in seguito il modello è cambiato, permettendo ai negozi di acquistare direttamente le copie per il noleggio.
Questa trasformazione ha segnato un cambiamento cruciale nel settore.
L’espansione del videonoleggio è proseguita negli anni '90, quando la videoteca si è trasferita in una nuova sede di circa 500 metri quadrati, distribuiti su due livelli.
Questo spazio è diventato un vero e proprio tempio del cinema, con una vasta scelta di titoli in VHS e dvd che hanno attratto appassionati di tutte le età.
Alla fine degli anni 2000, il catalogo di Transvideo era composto da oltre 30.000 titoli in VHS e circa 20.000 in dvd, costituendo un prezioso archivio della storia del cinema.
Tuttavia, la difficoltà crescente nel reperire nuovi titoli e la diminuzione delle case di distribuzione specializzate nel noleggio hanno portato a una graduale chiusura.
Come osserva Luca Branchetti, “Negli anni '90, c'erano circa venti case di distribuzione che producevano sia per il noleggio che per la vendita. Con il calo delle vendite, molte di queste hanno cessato di fare il doppio prodotto, riducendo il numero di distributori da venti a cinque.
Negli anni ’80 riuscivamo a dare via in un giorno anche 500-600 film a noleggio”.
 
GREEN Video - Gli ultimi custodi del cinema
Ultima tappa del viaggio è Green Video a Roma, una videoteca nata nel 1987 che ha saputo mantenere il suo posto nel mercato nonostante la concorrenza di colossi come Blockbuster.
Fin dagli inizi, Green Video ha puntato sulla professionalità, sulla qualità del prodotto e su una solida cultura cinematografica, valori che hanno permesso alla videoteca di sopravvivere e prosperare per oltre tre decenni.
Negli anni '90, Green Video poteva vantare una superficie di 400 metri quadrati e un team di dieci dipendenti.
Tuttavia, con il passare del tempo, l'aumento degli affitti e delle spese operative ha costretto la videoteca a ridimensionarsi.
Nonostante queste sfide, Green Video ha continuato a operare nel quartiere di Monteverde, spostandosi dalla sua sede storica.
Oggi l'attività si concentra più sulla vendita che sul noleggio, rispondendo alle nuove abitudini dei clienti che preferiscono acquistare i film piuttosto che noleggiarli.
In passato, durante gli anni '90, la videoteca riusciva a noleggiare fino a 1.500 pezzi a settimana, un risultato impensabile ai giorni nostri.
Nel corso degli anni, Green Video ha continuato a mantenere una parte del suo business nel noleggio e organizza anche eventi a tema, serate dedicate a generi specifici come l'horror, con la partecipazione di attori e produttori.
Le videoteche, piccole oasi di celluloide, ci offrono una preziosa lezione: il vero valore del cinema risiede non solo nella visione di un film, ma nell'esperienza collettiva e nel legame umano che essa può generare. Finché ci sarà chi saprà apprezzare questo patrimonio, i videonoleggi continueranno a vivere, custodendo con orgoglio una parte essenziale della nostra storia.
 
25/08/2024 - Articolo a cura di Lucia Tedesco estrapolato dal sito web WIRED
 

2022 - VIDEO TOP ACILIA - Roma

In questo sito ho menzionato solo alcune delle persone e aziende con cui ho avuto rapporti commerciali e collaborazioni più strette, oltre a realtà suggerite dalle ricerche di ChatGPT OpenAI. Come spiegato all'inizio, la mia motivazione per creare questo sito era esclusivamente dettata dalla curiosità di esplorare questo straordinario strumento.
Tuttavia, è importante precisare che, per averle conosciute meno o per semplice dimenticanza, non ho menzionato tutte le realtà che operavano nel settore dell'home video in quegli anni, ma ce ne furono certamente alcune altrettanto interessanti.