Giunge al termine questa cavalcata in tre atti nella storia
dei formati, le cornici visive e sonore attraverso le quali ci è concesso di
godere della bellezza del Cinema, di esser soggetti alla sua potenza narrativa
e a tutte le sue doti espressive.
In più di centoventi anni e a cavallo di tre secoli abbiamo
avuto modo di vedere in che modo è mutato il formato e il ruolo che esso ha
giocato nelle vicissitudini artistiche e industriali della Storia del Cinema,
quali sono state le risposte del pubblico alle forme che ha assunto, e come
esso abbia direttamente influenzato il modo di pensare all’esperienza
cinematografica… persino arrivando a salvarla, in un certo momento.
Mi auguro di essere riuscito in qualche modo a stimolare la
curiosità o l’interesse del Lettore, che spero possa essere ispirato d’ora in
poi a sbirciare nelle specifiche tecniche di qualche film di suo interesse, o a
notarne il rapporto d’aspetto quando le luci si spengono e il proiettore
aggiusta le dimensioni del quadro tra lievi sferragliamenti.
Ancora più importante spero d’aver dato un’idea, seppur in
minima parte, del grande lavoro che c'è dietro la resa audiovisiva di ogni
film, e di quanto esso vada in un’unica direzione: l’esperienza di sala.
Non importa quanto sofisticata la tecnologia home-theatre
possa diventare: l’enorme capitale di conoscenze e abilità coinvolte nella
produzione di un film, dal direttore della fotografia al primo operatore, dal
video-assist fino all’ultimo macchinista, si rivolge alla riproduzione in sala
come obiettivo ultimo del proprio operato, rendendone dunque irreplicabile
l’esperienza.
Ciò assume un significato aggiuntivo quando si parla di
proiezione di pellicola - l’unica trattata in questi tre articoli - di cui tra
l’altro non esistono surrogati domestici.
Dunque andate al cinema, e lasciatevi sedurre dalla sua
magia, da quell’ingegneristica capacità di illudere e di sospendere
l’incredulità… dopotutto, se siete arrivati a leggere fin qui, siete già sulla
buona strada.
Dunque andate al cinema, e lasciatevi sedurre dalla sua magia, da quell’ingegneristica capacità di illudere e di sospendere l’incredulità… dopotutto, se siete arrivati a leggere fin qui, siete già sulla buona strada.